venerdì 29 settembre 2017

“Ultimi Giorni d’Estate” diHerman Hesse

“Ultimi Giorni d’Estate”

 di

Nonostante il caldo opprimente di questi giorni, sto molto fuori.

So fin troppo bene quanto questa bellezza sia effimera,

come rapidamente si accomiata ed io sono così bramoso,

così avido di questa bellezza dell’estate che declina!

Vorrei vedere tutto, toccare tutto, odorare e assaporare

tutto ciò che questo rigoglio estivo offre,

vorrei conservare tutto questo e tenermelo per l’inverno,

per i giorni e gli anni futuri, per la vecchiaia.

 

In giardino, sulla terrazza, sulla torretta sotto la meridiana,

ogni giorno sto seduto per ore, e con matita e penna,

con pennello e colori disegno accuratamente le ombre mattutine

sulla scala del giardino e le contorsioni dei grossi serpenti

del glicine e cerco di riprodurre le lontane, limpide tinte

delle montagne al crepuscolo, diafane come un sospiro

eppure fulgide come gioielli.

 

Quindi rientro in casa stanco, molto stanco,

e quando la sera metto i miei fogli nella cartella,

quasi mi dà tristezza vedere quanto poco del tutto

ho potuto segnare e fissare per me.