domenica 18 dicembre 2016

Gli spiriti del Natale - Teatro del Cerchio

Il Canto di Natale (A Christmas Carol: A Goblin Story of Some Bells that Rang an Old Year Out and a New Year In), noto anche come Cantico di Natale, Ballata di Natale o Racconto di Natale, è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens.
 
Il Canto di Natale è suddiviso in cinque parti con un protagonista aiutato da spiriti: nella prima parte si descrive il protagonista Ebenezer Scrooge, un ricco, avaro ed egoista vecchio finanziere della Londra del 1843, che non spende nulla nemmeno per sé e per il quale il Natale è una perdita di tempo (rimprovera Dio stesso per il riposo domenicale che intralcia il commercio e il guadagno).
Talmente infastidito dalle festività, costringe il suo umile impiegato Bob Cratchit, al quale dà uno stipendio da fame, a presentarsi al lavoro anche il giorno della Vigilia di Natale. Per strada risponde male a tutti coloro che intonano un "Canto di Natale" o che gli fanno gli auguri, incluso l'affettuoso nipote Fred, figlio della defunta sorella Fanny, che invano lo prega di cenare
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La sera della vigilia di Natale, mentre sta rincasando, gli sembra di intravedere tra la neve, specchiato nel picchiotto del suo portone, il volto del defunto socio in affari Jacob Marley, morto sette Vigilie di Natale prima, visione che lo turba profondamente.
Rinchiusosi in casa, comincia a percepire dei rumori strani: ora quello di un carro funebre che si trascina invisibile sulle scale avvolte nel buio, ora un rumore di catene nella cantina, infine vede oscillare da sola una campanella collegata alla deserta camera antistante, trascinando tutte le altre della casa in un suono assordante e spaventoso.
A questo punto si apre una porta e compare il fantasma di Marley: una visione tremenda, tanto più terrificante in quanto, scoperte le bende per mostrare il volto, cade la mascella dal viso. Intorno alla vita, una catena forgiata di lucchetti, timbri, portamonete, assegni, e tutto quel materiale che, secondo l'ammissione di Marley, lo ha distolto dal fare del bene agli altri accumulando denaro tutto per sé: il rimpianto per aver vissuto chiuso nel proprio egoismo lontano dalle persone che amava e che lo amavano costituisce la sua pena eterna, una dannazione che lo costringe a vagare per il mondo senza poter vedere la luce di Dio.
Il solo sollievo è ammonire Scrooge, perché la catena che si sta forgiando è ben più lunga e pesante della sua. Se andrà avanti così, anche lui subirà la stessa sorte: Marley gli annuncia allora la visita imminente di tre spiriti: uno che incarna il Natale passato, un altro quello presente, l'ultimo il Natale futuro. Scrooge non ne rimane troppo turbato e quando il fantasma del socio e degli usurai, peggiori persino degli avari, scompaiono, egli si corica.

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